Cambiamento delle condizioni di Facebook: la risposta del fondatore

Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, è intervenuto direttamente sul cambiamento dei termini del servizio che tanto sta facendo discutere in rete (per farvi un’opinione, vi segnalo il puntuale post di Giovy).

Vi riporto qui la mia traduzione dell’intervento, senza commento (il primo lo trovate in inglese su Mashable).

“Su Facebook le persone posseggono e hanno il controllo delle proprie informazioni”

Un paio di settimane fa abbiamo aggiornato le nostre condizioni di utilizzo per chiarire alcuni punti ai nostri utenti. Un certo numero di persone hanno sollevato domande sui cambiamenti ed è a loro che vorrei rispondere. Colgo anche l’opportunità di spiegare cosa pensiamo riguardo alle informazioni delle persone.

La nostra filosofia è che le persone possiedono le loro informazioni e controllano con chi vogliono condividerle. Quando una persona condivide un’informazione su Facebook, è necessario che prima autorizzi Facebook a utilizzare quell’informazione in modo che noi possiamo mostrarla alle persone con le quali ci ha chiesto di condividerla. Senza questa autorizzazione noi non possiamo far sì che l’informazione venga condivisa.

Una delle domande riguardo alle nuove condizioni di utilizzo è se Facebook potrà utilizzare le informazioni date per sempre. Quando una persona condivide qualcosa come un messaggio con un amico vengono create due copie di quell’informazione – una nella casella di posta della persona che spedisce il messaggio e un’altra nella casella del suo amico. Anche se la persona disattiva il proprio account, i suoi amici manterranno una copia di quel messaggio. Noi pensiamo che per Facebook questo sia il modo giusto di funzionare, ed è analogo a come funzionano altri servizi, come l’email. Una delle ragioni per cui abbiamo aggiornato le nostre condizioni è per rendere più chiara questo funzionamento.

Di fatto, noi non condivideremo le tue informazioni in un modo che tu non vorrai. La fiducia che riponi in noi come luogo sicuro per condividere le informazioni è la cosa più importante che consente a Facebook di funzionare. Il nostro obiettivo è di costruire grandi prodotti e comunicare chiaramente per aiutare le persone a condividere quante più informazioni in un ambiente affidabile.

Abbiamo ancora del lavoro da fare per comunicare più chiaramente queste problematiche, e le nostre condizioni di utilizzo ne sono un esempio. La nostra filosofia che le persone possiedono le proprie informazioni e controllano il modo in cui condividerle resta sempre quella. Gran parte del linguaggio nelle nostre condizioni di utilizzo è estremamente formale e protettivo dei diritti di cui necessitiamo per poterti offrire il servizio. Nel tempo continueremo a chiarire la nostra posizione e a rendere le condizioni più semplici.

Ancora, la cosa interessante in questo cambiamento dei nostri termini è che evidenzia l’importanza di queste problematiche e la loro complessità. Le persone vogliono la piena proprietà e il pieno controllo delle proprie informazioni, in modo che possano interromperne l’accesso in qualunque momento. Nello stesso tempo, le persone vogliono anche poter dare le informazioni delle persone che le hanno condivise – come indirizzi email, numeri di telefono, foto e così via – ad altri servizi e garantire a questi servizi l’accesso alle informazioni di quelle persone. Queste due posizioni stridono un po’ tra loro. Non ce’è nessun sistema, ad oggi, che mi consenta di condividere l’indirizzo email con te e contemporaneamente lasci a me controllare con chi tu lo condividi e a te controllare con quali servizi lo condividi.

Siamo ad un interessante punto nello sviluppo di un mondo online aperto nel quale questi problemi stanno per essere risolti. E’ un mare difficile in cui navigare ed è possibile che faremo dei passi falsi, ma essendo il principale servizio per la condivisione di informazioni, prendiamo molto seriamente questi problemi e la nostra responsabilità di aiutare a risolverli. Questo è uno dei grandi obiettivi per quest’anno, e scriverò presto altri miei pensieri sull’apertura e queste altre problematiche.