La Danesina

Ieri sera a me e Paola è venuta voglia di provare un nuovo ristorante. Abbiamo fatto male.
L’errore principale è stato cercare un ristorante aperto tra quelli di cui abbiamo sentito parlare ultimamente in una splendida Roma tipicamente ferragostana, semideserta. L’impresa è chiaramente fallita, poiché l’altro lato della medaglia del depopolamento è la chiusura dei locali. Ci siamo perciò trovati nella spiacevole condizione di doverci inventare un posto dove mangiare in una città abitata quasi esclusivamente da turisti, con l’ovvio rischio di finire preda di ristoratori senza scrupoli che propinano i famigerati “menu turistici”…
Fatta questa premessa, posso dire che ci è andata bene! Abbiamo infatti scelto, dopo aver peregrinato, l’osteria “La Danesina”, in pieno centro, in via del Governo Vecchio.

Il ristorante si presenta con un paio di sale interne di media grandezza ed una trentina di coperti all’esterno, si trova a due passi da Baffetto (che prima o poi recensirò!) e propone cucina tipica romana.
Eravamo in due e quindi non abbiamo potuto provare molti piatti. Saltati gli antipasti, tra i quali risaltavano oltre alle bruschette e ai fritti classici, i carciofi alla giudia (in stagione) e delle intriganti bruschette con mozzarella di bufala e pachino o bufala e salumi vari, siamo passati ai primi, la cui scelta spaziava tra tipicità romane come la carbonara, ed esche pseudo-turistiche come le lasagne con ragù alla bolognese. Abbiamo preso delle penne all’arrabbiata e dei tagliolini cacio e pepe che sono stati ambedue molto gustosi, cotti correttamente, abbondanti e conditi con la giusta parsimonia (forse nel sugo dell’arrabbiata un pizzico di aglio in più della perfezione, ma parliamo di sottigliezze). Di qualità nettamente inferiore il secondo: abbiamo optato per un generoso piatto di coratella (scelta in alternativa a coda alla vaccinara, trippa alla romana, pollo alla contadina e ad una pletora di carni arrostite). Quello che il ristorante ha guadagnato con i primi, lo ha infatti perso con il secondo: carne in parte bruciata e secca, saltata insieme a carciofi che sembravano sott’olio e a troppo, troppo aglio (nel mio piatto ho trovato 4 spicchi, di cui uno talmente scaltro da riuscire con un’abile imboscata a farsi ingurgitare dal sottoscritto…). Ne è risultata una portata decisamente poco gustosa e pesante da digerire.
Un appunto: le cameriere sembravano non avere voglia di lavorare, e ne è risultato un servizio particolarmente disattento. Per chiamarle, ogni volta eravamo costretti a sbracciarci, neanche fossimo Jane Fonda durante le lezioni di Aerobica…
Tirando le somme, ne viene fuori un chiaroscuro, attenuato dal fatto che i prezzi sono stati piuttosto contenuti, anche in relazione alle quantità: 6 euro per i primi e poco meno di 10 per il secondo (il prezzo medio degli altri secondi era comunque basso, tra i 10 e i 16 euro). Non saprei se consigliarvelo, forse non ci tornerei come prima scelta, ma lo sceglierei tranquillamente come alternativa se trovassi tutto chiuso!

8 replies on “La Danesina”

  1. io l’altra sera a Genova per trovare un ristorante aperto ci ho messo 3 ore…. vabbè che siamo in estate … vabbè che le città sono vuote …. ma io non posso mica andare a Capri per mangiarmi una pizza! 🙁

  2. Io ci vado spesso, mi sono sempre trovato bene. Il filetto danese e la tagliata sono di ottima qualità, da provare il filetto al lardo di colonnata. Gli antipasti sono molto curati, in particolare le due terrine, una una parmiggianina, l’altra uno sformato al formaggio.

    Se un’altra volta non trovi niente aperto tornaci e chiedi un antipasto misto (fai fare a loro) e un filetto, sono certo che il voto sarà decisamente positivo.

    Mi sorprende anche il giudizio sulle ragazze, mi viene il dubbio che non fossero rimpiazzi, dato il periodo.

  3. Mi sono recato con un amica a cena alla danesina, locale che mi aveva incuriosito passeggiando per via del governo vecchio.
    Avevamo un tavolino fuori (piccolo ed abbastanza stretto vicino agli altri) ma dopo tutto faceva parte dell’ ambiente tipico del centro di roma.
    Dopo un giro di ottimi ed abbondanti antipasti per due (fiori zucca, crostino di patate, mozzarella di bufala,fritti misti vegetali ecc),ci siamo fiondati su una mega tagliata di carne danese.
    Ne abbiamo prese due, ma vi consiglio di prenderne una vista l abbondante porzione. Era ottima e cotta al punto giusto; una delle migliori che abbia personalmente provato.
    Indecisi nell ampia scelta di vini abbiamo optato per il fino della casa.
    Considerando l abbondante cena il prezzo è stato contenuto.
    Il sevizio, pur non essendo impeccabile, non ha compromeso l esperienza. Dopo tutto meglio il buon cibo del “papillon”.
    Concludendo siamo rimasti piacevolmente sorpresi di trovare al centro di roma un locale di cucina romana per romani, che mi sembravano essere
    predominanti sui turisti.
    Ambiente giovanile, lo consiglio vivamente!
    Fatemi sapere cosa ne pensate!

  4. ciao, ho letto ora tutti i commenti e la recensione di questo ristorante (che tra l’altro e’ uno dei miei preferiti)io ci vado tutti i giorni a pranzo perche’ lavoro li intorno e ci torno con gli amici anche nel fine settimana, vi posso dire che magari non conoscendo il servizio e’ poco confidenziale pero’ molto gentile e disponibile nel rispondere a tutte le vostre esigenze.
    Io sono celiaca e prendo sempre secondi a pranzo e con l’acqua spendiamo circa 7 euro per uno, sono molto veloci e alla fine ti offrono un pezzettino di crostata fatta in casa(che per ovvi motivi io sono costretta a saltare)ma i miei colleghi mi dicono che ti rimette al mondo e ti toglie anche la voglia di dolce, il ristorante capisce anche che noi che lavoriamo in ufficio il massimo che possiamo spendere e’ quello e ci evitano la spesa di un dolce.
    Per quanto riguarda la cena io prendo sempre la carne danese su pietra lavica (io la mangio cruda)ed è veramente buonissima, mio marito e gli amici pero’ da buoni mangioni prendono sempre questi antipasti della casa (le pallette fritte con il pomodoro ,le polpette di melanzane poi c’è una terrina di melanzane che mangio pure io che merital’assaggio e tante altre cose fate fare a loro) l’unica cosa se siete in piu’ di due ordinatelo per due persone in meno.Poi si prendono sempre un primo ogni due/tre persone (dicono che la carbonara e l’amatriciana sono davvero buone) e per finire si dividono quel pezzo immenso di tagliata.i dolci sono tutti fatti in casa e mi dicono tutti che sono buonissimi,mannaggia questa celiachia.Penso la recensione debba essere un pochino rivista oppure sei capitata in un giorno davvero no. Dai loro un’altra possibilita’ se lo meritano perche’ ci si dedicano davvero tanto io lo vedo, ci pranzo tutti i giorni tutto l’anno.ah dimenticavo il prezzo della cena che vi ho descritto non supera mai i 30 euro a volte un po’ di meno a volte uno o due euro di piu’ a seconda del vino.ciao ciao

  5. Io vado regolarmente alla Danesina e ci porto anche gli amici. Mi ci sono sempre trovata molto bene. I crostini ( che poi sono delle terrine) con patate bufala e i vari ingredienti che propongono sono per me ormai un must. Ottimi i carciofi alla giudia, la carne e le polpette di melanzane.
    I tagliolini speck e brie sono da leccarsi i baffi, le scaloppine al pesto di rucola una vera delicatezza e… insomma devi essere stato proprio sfortunato con quella bistecca bruciata… sarebbe bastato chiedere che te la cambiassero..
    Per le la Danesina è un posto davvero ok lo consiglio anche perché il rapporto qualità prezzo è molto buono.

  6. Vorrei controbbattere alla recenzione del tizio che è andato a cena con Paola intorno a ferragosto alla Danesina. Se sei così preoccupato di prendere una sola nei ristoranti del centro di Roma ad agosto, vai direttamente a Torvajanica… no?!?
    Mi chiedo, inoltre, come fa uno sano di mente ad andare a mangiare in un posto che si chiama la DANESINA, che probabilmente ha la migliore tagliata di carne danese di tutta Roma, a prendersi la coratella????? Coplimenti per la perspicacia infallibile.

  7. Pietro,
    un po’ di (buona) educazione non fa male: il “tizio” che è andato con Paola sono io, ed è molto elementare trovare il mio nick e il mio nome. Essendo elementare, e non partendo io come te dal pregiudizio che gli altri non siano sani di mente, ritengo che la tua sia pura maleducazione.

    Detto questo, che c’entra Torvajanica?
    Hai seguito il filo del ragionamento?
    Ti sei accorto che Roma è piena di ristoranti di scarsa qualità destinati ai turisti (leggi: a clienti che probabilmente non torneranno più e che quindi si pensa di poter trattare male).
    Hai notato che l’estate, riducendosi il numero di romani in città, tendono a rimanere aperti solo i ristoranti, appunto, per i turisti?
    Bene, ora concentrati: che cosa c’entra Torvajanica???

    Ti fai poi alcune domande sulla sanità mentale altrui. Ti lascio volentieri alle tue cogitazioni, sono sicuro che prima o poi ti darai una risposta.

    (Per inciso, se un ristorante non sa fare alcuni piatti, basta non metterli in menu)

    (altro inciso: se tu alla Danesina prendi solo carne danese, quando ci capiti raccontami cosa prendi al ristorante Palle d’Oro di Firenze!)

  8. Io ci sono stato i primi di dicembre a pranzo,non c’era molta scelta di antipasti,hanno detto che ci sono solo a cena.Eravamo in 3,Abbiamo mangiato dei buoni primi,sui secondi stendiamo un velo,comunque anche con noi le cameriere si facevano desiderare ed erano anche scontrose.Prezzo ottimo ma come dice il detto: poco pagare poco valere;on definitiva se cercate una trattoria dove si spende poco e faccia dei buoni primi siete nel posto giusto,se invece siete un poco esigenti,lasciate stare.

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