La locanda del gusto

Si può mangiare un ottimo menu di pesce di mare in riva a un lago?

Assolutamente sì: a Trevignano, sul lago di Bracciano, giusto all’ingrsso del paesino c’è questo piccolo ristorante, la Locanda del Gusto, con una dozzina di tavoli all’interno e altrettanti dall’altra parte della strada, giusto sul lungolago.

La locanda mi è stata consigliata da una lettrice di SecondoMe, Luisa, ormai più di un anno fa, ed io l’ho provata solo pochi giorni fa, a ridosso di Ferragosto.

Non vi parlerò dell’incantevole vista sul lago, che fa dimenticare di avere, dall’altro lato, la strada con le macchine che passano continuamente. Non vi parlerò dell’affabilità dei camerieri e del proprietario-chef Franco Zambelli (ex gestore della Trattoria Fauro).

Vi parlerò invece di quello che ho mangiato: oltre al menu statutario, su una lavagna che viene portata tavolo per tavolo con tutte le specialità del giorno, dagli antipasti, ai primi, ai secondi, tutti in qualche modo .

Abbiamo aperto con alcune ostriche Fines de Claire per poi proseguire con gli antipasti: un delizioso canapé di baccalà con salsa di rafano: tre tartine con una spuma di baccalà molto densa e con la salsa di rafano servita in una ciotolina a parte a spezzare il dolce del pesce. Sempre come antipasto, apprezzabile la passatina di zucca con gamberi rossi in pancetta: i gamberi, avvolti nella pancetta arrostita sono serviti accanto a una purea leggera di zucca. Piatto molto delicato, forse (lo dico a bassa voce) un po’ troppo.

Dove la Locanda dà del suo meglio è sui primi: ne abbiamo provati due e ancora non ci decidiamo su quale sia stato il più gustoso: dei tonnarelli con pesce lupo, pistilli di zafferano, capperi, cucunci e coulis di pomodoro, che a dispetto del numero di ingredienti è un piatto equilibratissimo ma sontuoso, e i tagliolini con gamberi sgusciati e pesto di rucola e mandorle, deliziosi. La cottura perfetta dei tagliolini unita alla consistenza granulosa del pesto produce un effetto irresistibile.

Piuttosto deludente il Chiaretto Bertarose consigliato da Zambelli stesso all’inizio del pasto, ma notevole lo sforzo fatto nella carta dei vini, con una descrizione verbosa e scritta a mano delle emozioni e delle caratteristiche di ogni vino proposto.

Infine, passando ai dolci (abbiamo glissato sui secondi, non ce l’abbiamo fatta), da provare la torta di mele e cannella ma anche il tiramisu alla frutta, bagnato con succo d’arancia in luogo del caffè e intervallato da pezzi di frutta fresca. A sentirmelo raccontare non mi aveva esaltato, ma poi mi è stato praticamente imposto e devo dire che mi sono felicemente ricreduto: molto buono!

Il conto complessivo è stato di 70 Euro per due persone, più che adeguato alla qualità del pasto.