Lettera aperta a Tommaso Padoa Schioppa

Caro Tommaso,

Non ci conosciamo, ma penso che questa sia un’ottima occasione per farlo.

Di te si sa molto, quindi è bene che mi presenti io: mi chiamo Marco, ho trentuno anni compiuti quattro giorni fa, e circa sei mesi fa sono andato via da casa per andare a vivere con Paola, la mia fidanzata.

Nonostante non mi sia mai impegnato direttamente, per sentimento, per formazione e per cultura mi considero un uomo di sinistra moderata, e di primo impatto valuto con occhio benevolo anche le esternazioni più bizzarre degli esponenti dell’attuale maggioranza. E’ sbagliato, lo so che dovrei avere un maggior giudizio critico nei confronti del mondo, ma questo è il mio carattere.

Bene, ora che ci conosciamo un po’ meglio ti vorrei chiedere: perché pensi che io sia stato, fino a pochi mesi fa, un “bamboccione”? Anche se lo hai detto con tono scherzoso, perché lo hai fatto?

Scopro dal dizionario Garzanti la definizione di “bamboccio”:  2 (fig.) uomo sciocco, goffo, immaturo; anche, irresoluto, privo di carattere. ACCR. Bamboccione 

Sinceramente, non riesco a trovare alcuna corrispondenza tra la mia storia personale e nessuno tra gli aggettivi qui sopra: mi sono laureato in ingegneria meccanica a 24 anni con il massimo dei voti, quindi forse sciocco non sono; 45 giorni dopo la laurea ho iniziato a lavorare all’università grazie ai miei brillanti risultati accademici. Ma volevo qualcosa di diverso, volevo lavorare nella finanza, e così ho studiato ancora e ho fatto decine di colloqui, finché non sono riuscito ad entrare in una delle più grandi banche italiane, dalla quale sono andato via per entrare in un gruppo bancario europeo. Non mi reputo, pertanto, né irresoluto, né privo di carattere.

Per la goffaggine, ti posso dare ragione: un po’ goffo lo sono (ma forse non ti riferivi a questo aspetto della bamboccionosità).

Per l’immaturità, infine, se diventeremo amici potrai giudicarmi. Prima, forse, non è possibile né corretto.

E allora, perché mi hai chiamato “bamboccione”? Certo, alcune suggestioni cinematografiche possono spingerti a pensare che tutti quelli che rimangono a casa fino a tarda età, lo facciano perché è bello (come effettivamente è) tornare e trovare la pappa pronta e le magliette stirate, ma forse, e sottolineo FORSE, la forza motrice, anzi, la forza frenante che determina il restare in casa non è la comodità, bensì la necessità. Si dà il caso che io sia stato molto fortunato a trovare abbastanza in fretta un buon lavoro, ma nonostante ciò non mi potevo semplicemente permettere di vivere fuori casa in una città come Roma, la mia città. E, ripeto, io sono molto molto fortunato rispetto a tanti miei coetanei.

E di chi è la colpa di questa situazione? Sui giornali e in giro di risposte se ne trovano molte: è colpa della Società… è colpa del Mercato del Lavoro… è colpa del Mercato Immobiliare… è colpa dell’Euro… Ieri ho compreso, forse fraintendendo, come la colpa sia in realtà la mia, uno dei tanti bamboccioni che ha preferito stare in casa fino a trent’anni. E probabile che sia così, ma credo che mi sfugga qualcosa e pertanto ti prego: se avrai tempo, lasciami un commento qui sotto e spiegami perché mi hai insultato.

 

In attesa di un tuo riscontro, ti porgo i miei più cordiali saluti.

 

Marco

3 replies on “Lettera aperta a Tommaso Padoa Schioppa”

  1. Gentile Ministro Padoa Schioppa,

    Sono un ragazzo di 30 anni, lavoro come operaio, vivo in periferia di una grande città e, ahimè, vivo ancora a casa dei miei. L´altro giorno ho sentito le sue parole in tv, e mi sono immediatamente identificato in coloro che lei definisce “bamboccioni”, quei trentenni che lei vorrebbe “mandar fuori da casa”.

    Mi son detto: “Grande Ministro, Lei ha ragione”.

    Mi sono così rivolto alla mia Banca per ottenere un mutuo. “Grande Ministro, avrò finalmente una casa tutta mia”, ho pensato! Guadagno 1.000 Euro al mese + 13esima e 14esima, le quali spalmate in 12 mesi mi garantiscono un reddito mensile di 1.166 Euro.

    Visto che la rata mutuo non può superare 1/3 dello stipendio, mi posso permettere una rata di 388 Euro al mese. Con questa rata mi viene concesso un mutuo di 65.770 Euro in 30 anni (se aspettavo un altro po’, vista l´età, non me lo concedevano un mutuo trentennale…Grande Ministro, grazie per avermi fatto fretta!)

    Con il mio bel preventivo in tasca, ho deciso di rivolgermi immediatamente ad uno studio notarile, per farmi preventivare le spese che dovrò sostenere per acquistare una casa. Dai 65.000erotti Euro, dovrò infatti togliere:

    – Euro 3.000 circa di Tasse in fase d´acquisto (“solo” 3.000 euro visto che è la mia Prima Casa ! Grande Ministro, grazie)

    – Euro 2.500 circa di Notaio per l’acquisto

    – Euro 2.000 circa di Notaio per il mutuo

    – Euro 2.500 circa di Allacciamenti alle utenze acqua, gas, enel.

    Per un totale di Euro 10.000 circa. Beh… ho ancora a disposizione ben 55.770 Euro per la mia casetta! La dovrò arredare, ovvio, mica posso dormire per terra…

    Mi sono rivolto così ad un mobilificio, per ora posso accontentarmi di una cucina, un tavolo con 2 sedie, un divano a due posti , un mobile tv, un letto matrimoniale, un armadio e due comodini… il minimo, ma mi conosco, mi saprò adattare. Euro 7.000 circa, se i mobili me li monto io! Beh… pensavo peggio! Ho ancora a disposizione ben 48.770 Euro per la mia casettina, sono sempre 90erottimilioni di una volta! Grande Ministro, grazie!

    Entro gasatissimo in un’agenzia immobiliare, è arrivato il momento… Con 48.770 euro mi dicono che posso acquistare:

    – un garage di 38 mq. al livello – 2 di un condominio di 16 piani;

    – due cantine (non comunicanti tra loro) di mq. 18 ciascuna nel condominio adiacente.

    Per l’abitazione più piccola ed economica, un bilocale trentennale di 45mq. al piano seminterrato di uno stabile a 20 km dalla città dovrei spendere 121.000 Euro!

    Me ne torno a casa Ministro, a casa dei miei, ovviamente! Ho fatto quattro conti: per potermi permettere quel bilocale, dovrei:

    – o indebitarmi per altri 63 anni, quindi l´ultima rata la verserò finalmente a 93 anni!

    – oppure dovrei guadagnare 3.000 euro al mese!

    Grande Ministro, grazie!

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