La Penna d’Oca

Ora, io non è che mangi tutti i giorni in ristoranti da 70 euro a persona, in effetti neppure una volta al mese. Diciamo che succederà una-due volte all’anno.

Ma quando succede, forse in modo provinciale, mi aspetto di restare incantato e stupefatto. Al ristorante la Penna D’Oca non è purtroppo stato così.

Incoraggiato dalle recensioni positive, ho deciso di festeggiare il primo anniversario di matrimonio portando Paola in questo piccolo ristorante, da una quarantina di posti, a due passi da Piazza del Popolo.

Non posso dire che siamo rimasti delusi, ma di certo non siamo rimasti soddisfatti. Ecco il ritratto in chiaroscuro:

L’ambiente avrebbe dovuto essere romantico, ed in effetti l’arredo e il servizio sono estremamente curati. Purtroppo, però, i tavoli sono davvero troppo vicini. Fortunatamente siamo capitati accanto a una coppia danese, e solo per questo motivo la nostra privacy è stata preservata.

Quanto alla cena, dei due possibili menu di degustazione, tradizionale romano (45 Euro) e di pesce (50 Euro), abbiamo scelto il secondo, incuriositi da alcuni dei piatti offerti:

  • Terrina di pesci mediterranei e verdure con salsa di porri
  • Gamberoni al vapore con maionese al tartufo (notevole! Molto buono!)
  • Fettuccine integrali con ragù di polipetti, ricciola e pomodoro
  • Risotto con scampi e pistacchi tritati
  • Tris di pesci (ricciola, scorfano e triglia) con capperi, pomodori e olive (il piatto di gran lunga meno riuscito tra tutti)
  • Soufflé dolci

I soufflé sono la particolarità del locale:  la preparazione richiede circa un’ora e quindi occorre ordinarli da subito, insieme al menu. Noi abbiamo provato il soufflé di pistacchio con crema di pistacchio (un po’ troppo dolce) e il soufflé di arancia con crema al Grand Mariner (delizioso).

Per carità, tutto buono, qualcosa anche molto buono, ma come dire, nulla davvero ottimo. Di sicuro materie prime di alto livello, ma non sono riuscito ad apprezzarle in rapporto al prezzo.

I 70 Euro, o giù di lì, li abbiamo raggiunti con il vino (25 Euro), il pane (fatto in casa e portato caldo al tavolo, 7 Euro) e l’acqua.

Non riesco ad esserne contento.

7 replies on “La Penna d’Oca”

  1. Ho letto solo ora la recensione del ristorante Penna d’Oca, pubblicata il 28 ottobre 2009 e a mio modestissimo parere trovo che il giudizio finale espresso non faccia onore alla qualità e al servizio offerti da questo piccolo locale. Non entro nel merito dell’abbondanza e qualità dei piatti proposti, tra l’altro così ben descritti nella recensione della coppia che lo ha visitato, ma in quella buffa e misteriosa frase finale “non riesco ad esserne contento”, che appare quanto mai illogico dopo aver mangiato così bene. Chissà cosa cercavano in un ristorante …
    Frequento questo locale una volta all’anno circa. Ci sono stato anche recentemente, visto che hanno da poco cambiato lo chef e penso ancora che questo sia il miglior ristorante del centro di Roma per rapporto qualità/prezzo.
    In quanto alle dimensioni del locale è vero che è piccolo, ma suvvia … date un occhio al prezzo e a quello che mangiate.

  2. Ciao Max,
    cosa c’è di buffo e misterioso nella frase che ho scritto?

    Mi sembra chiaro dalla recensione che quello che mi sarei aspettato sarebbe stata una maggiore “anima” del ristorante, che invece non ho trovato.

    E comunque, perché sia chiaro, sono molto contento che tu abbia commentato, perché così le prossime persone che leggeranno la recensione avranno anche un altro punto di vista.

    Grazie!

  3. Salve
    premetto che sono stata in questo ristorante diverse volte, fino al 2008 e dopo aver letto il vostro sito, ci sono tornata nel mese di settembre 2010, anche se hanno cambiato gestione. La mia impressione è che sia completamente un altro ristorante. La gestione attuale può piacere o no, e non voglio discutere di questo, ma la Penna d’Oca che ho visitato recentemente non è più il locale di una volta. Ahimé corsi e ricorsi storici fanno parte della vita, ma non so come dire, sarà la nostalgia, ma sai com’è, una volta uscivi da questo ristorante bella satolla e adesso ci esci che hai ancora fame. Insomma la cucina dietetica al ristorante trovo che sia difficile da realizzare. Più che Penna d’Oca dovrebbero cambiargli nome in Penna Dietetica, a qualcuno piacerà di sicuro.
    Lucia

  4. Forse il mio commento sarà di parte, perchè il mio ragazzo conosce il proprietario, ma essendo molto esigente quando vado in un ristorante penso di poter comunque esprimere un giudizio obiettivo al riguardo.
    Ci sono andata una sola volta, poco dopo l’apertura, quindi parliamo di più di anno fa, credo.
    Il locale è molto particolare, piccolo ed accogliente, romantico e tranquillo. Pochi tavoli e luci soffuse, l’ideale per una serata intima. Non ricordo i tavoli troppo vicini, ma magari è cambiato qualcosa nel frattempo.
    Ricordo il menù poco vario, ma davvero unico nella particolarità e preparazione dei piatti.
    Abbiamo mangiato divinamente, era tutto perfetto e non ricordo di essere uscita affamata. Certo non è una trattoria, ma neanche nouvelle cuisine, ve l’assicuro!
    Ricordo perfettamente la sensazione che ho provato a fine serata, quando dalla cucina è uscito un soufflè al cioccolato. Volevo morire… l’odore era da svenimento e speravo tanto arrivasse da noi nonostante non l’avessimo ordinato (e nonostante io non sia un’amante di dolci!). E’ il must del locale e sono uscita dicendo al mio ragazzo che ci sarei tornata anche solo per quello!
    E’ vero, i prezzi sono alti, ma la qualità è altissima! Il proprietario ci ha portato al tavolo 3 bottiglie di olio da loro utilizzate, che ci ha fatto assaggiare sul pane. Non ve li racconto neanche… la meno costosa la paga tipo €25, la più costosa credo sui €40/50. E da poco ho saputo che ha scelto di utilizzare solo il più costoso.
    Ragazzi, la qualità si paga… magari una volta l’anno, perchè neanche io posso permettermi di spendere €50 a persona in una cena (per fortuna sono astemia!), ma ne vale davvero la pena!

  5. Cara Kiara, ho l’impressione che tu faccia riferimento alla vecchia gestione, il cui squisito proprietario e l’ottima e abbondante cucina conosco bene.
    Mi riferisco in particolare al menu degustazione di una volta, veramente creativo, gradevolissimo e abbondante, all’indimenticabile e sontuoso soufflé, al cestino di panini appena sfornati ecc. Quando ci sono tornata ho trovato una proprietaria e non un proprietario, il locale è rimasto lo stesso ma con un menù apparentemente simile, completamente diverso nel gusto, praticamente tutto scondito e scarse porzioni. Persino il soufflè si è ristretto come una maglietta lavata male. Spero di aver chiarito il punto. Cordiali saluti.

  6. sto per comprare un coupon oferto da questo ristorante a 49,00. Vorrei però fare una bella figura con la coppia a cui intendo regalarlo:
    C’è qualcuno che ha già usufruito di questa offerta e nel caso potete dirmi come avete mangiato e se ne vsale la pena? grazie.

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