La Spiaggetta

Una splendida domenica, finalmente estiva anche nella temperatura, ci consente di abbronzarci e testare il ristorante dello stabilimento La Spiaggetta di Fregene. Nella percezione delle persone è un posto “caro”, o perlomeno non economico, ma reduci da ristoranti di stabilimenti attigui considerati meno costosi non siamo d’accordo, almeno non del tutto.

Alle 15 circa, senza prenotazione, entriamo nello stabilimento, assai meno popolato degli altri, e chiediamo un tavolo: con un sorriso, il corpulento giovane alla cassa ci chiede se preferiamo all’aperto o in veranda e ci fa accomodare.

Scegliamo la veranda perché fuori il sole ‘incoccia assai’ con un venticello piacevole per abbronzarsi ma non per mangiare; scelta azzeccata perché la veranda è carina nella sua semplicità, tutto legno stile nave (peccato per gli infissi e soffitto di alluminio bianchi…). Stiamo comodi e con una splendida vista mare.

Ci serve una ragazza giovane e professionale e, dal menù che ci viene offerto, scegliamo con unica comanda 1 soutè di cozze, 1 risotto alla pescatora, 1 spaghetto alle vongole veraci, 1 frittura calamari e gamberi, 1 Vermentino di Gallura Docg da 37,5 cc, 1 Ferrarelle. Conto totale 60,50 e qualche rammarico, vediamo perché.

In 10’ arriva il soutè di cozze (8 euro) strepitoso: cozze saporite ma non salate, sughetto in equilibrio perfetto, tra i migliori mai gustati (ci ha ricordato quello altrettanto strepitoso della Trattoria ‘Olga’ a Gallipoli).

Aspettiamo con ansia i primi (12 euro entrambi) che arrivano nei tempi giusti: spaghetti alle vongole veraci per Sandra –squisiti e in perfetto equilibrio anche loro, manteca deliziosa- e risotto alla pescatora per me che devo procedere ad una brusca frenata: riso insapore e completamente slegato da calamaretti inutili e da cozze del tutto insapori. Che delusione! Eppure la gentilissima cameriera aveva sottolineato che il pesce era tutto fresco.

Il Vermentino (8 euro) si rivela scelta perfetta e aiuta a superare la ‘delusione risotto’, preparando i nostri stomaci già satolli alla frittura di calamari e gamberi (14 euro). Per fortuna è deliziosa, leggerissima e gustosa: riusciamo proprio per questo a terminarla.

La cameriera ci chiede se per concludere ci può offrire un amaro e optiamo per un gradevole limoncello.

Dunque abbiamo sbagliato noi: detto a posteriori dovevamo ignorare l’inutile risotto (considerato che eravamo satolli..) e anche il conto sarebbe stato perfetto (48 euro in due anziché 60,50).

Concludendo, non ci sono piaciute, oltre al risotto, due cose: la bottiglia di Ferrarelle a 3,50 e il coperto di 2 euro a testa con pane medio/cre e appena sufficiente. Ma l’ambiente rilassato e piacevole, i tanti clienti ma ben gestiti, qualche sorriso del personale che non guasta e soprattutto le ottime portate ci hanno fatto stare bene: torneremo.

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