Terremoto a Roma

Stamattina verso le otto meno un quarto c’è stata una piccola scossa di terremoto, qui a Roma. Blubrando via Twitter mi ha detto che l’epicentro è stato ai Castelli. Qui, sulla Pineta Sacchetti, siamo abbastanza lontano.

Io stavo finendo di fare colazione (per chi non mi conoscesse, di gran lunga il momento più importante della mia giornata, il momento che divide la parte del giorno in cui non parlo né guardo letteralmente in faccia nessuno da quello in cui assumo costumi sociali più umani).

Ad un tratto, sento la sedia ondeggiare sotto di me.

Penso subito: “Oddio! Un giramento di testa!”

Poi vedo la brocca con l’acqua dentro che oscilla. Allora penso: “Cretino! Ho dato una botta al tavolo!”

Poi vedo che il lampadario della cucina balla.

Un barlume di coscienza si insinua nel mare delle stronzate che mi annacquano il cervello: “IL TERREMOTOOOOOOOOOO!!!!!!”

Una rapidità di reazione degna di Bush l’11 settembre.

Chiaramente a quel punto il terremoto era bello che passato, ma nonostante ciò, mi sono fiondato in camera a mettermi le scarpe. Poi, vicino alla porta, mi sono reso conto che non c’era bisogno di scendere giù con una coperta e una bottiglia di latte…

Morale della favola: se mai una mattina ci sarà un terremoto più forte e la mia casa crollerà, non cercatemi tra le macerie delle scale. Più probabilmente mi troverete seduto al tavolo della cucina mentre bevo latte e caffé e smadonno contro il vicino che fa tutto quel rumore a quell’ora del mattino.

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