Le Precensioni

A partire da oggi inauguro una nuova categoria: le Precensioni.
Ultimamente mi arrivano infatti molte segnalazioni di ristoranti da provare che vorrei in qualche modo raccontarvi e raccontarmi.

E allora, ecco le Precensioni, le recensioni con il pre-giudizio!

Non molto di più che una lavagna virtuale nella quale appunto e racconto il background e le motivazioni che mi hanno spinto a provare un locale. Alla fine, così, ci sarà anche un riscontro tra aspettative e risultati.

La prima precensione sarà quella di Convoglia, ristorante alla cui conferenza di inaugurazione sono andato un paio di giorni fa.
Seguiranno quelle dei ristoranti presenti per un motivo o per l’altro nella mia To-Eat List (To-Eat List mi piace… quasi quasi ci faccio una pagina…).

Cosa dire ancora?

A presto su queste pagine!

Simplicissimus Book Farm cerca collaboratori!

Simplicissimus Book Farm ricerca collaboratori per l’esecuzione di una commessa di digitalizzazione di ipertesti a partire da PDF per conto di un proprio cliente.
La conversione di ciascun testo, per la quale sono stimate 24 ore di lavoro, verrà remunerata con un compenso forfetario di 500 Euro/Testo.
Le attività consisteranno in:
– copia dei testi dal pdf e formattazione in OpenOffice sulla base di un modello fornito
– definizione e messa a punto di link interni ed esterni al testo
– manipolazione di file mp3 con Audacity e RazorLame
– editing di base di file xml
Verrà fornito un manuale dettagliato a supporto di ciascuna attività.

Si richiede:
– Approfondita conoscenza di OpenOffice Writer
– Familiarità di utilizzo di Audacity e RazorLame
– Familiarità con i file xml e con editor di testo

Gli interessati dovranno presentare la propria candidatura all’indirizzo jobs@simplicissimus.it entro e non oltre il 14 Ottobre p.v

Custodia Galattica per Autostoppisti

Asciugamano AutostoppistiDa quando l’avevo vista fotografata qui, era diventata un’ossessione, e ormai aspettavo l’arrivo del mio nuovo portatile solo per avere una scusa per farla.

Il portatile è arrivato e io ho progettato, studiato e imparato a usare la macchina da cucire di mia madre. Tutto pur di avere:

LA MIA CUSTODIA PER IL PC REALIZZATA CON UN ASCIUGAMANO IKEA!

Perché? Perché lo diceva Douglas Adams: “Mai partire senza un asciugamano!”,  e visto che non bisogna mai partire senza il portatile, così si risolve d’un colpo il problema!

(qui per capirne un po’ di più)

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Papero Giallo? Da quella parte!

Con dispiacere ho appreso la notizia che oggi Stefano Bonilli è stato licenziato dal Gambero Rosso, ed il suo frequentato blog “Papero Giallo” nel dominio della testata è stato oscurato.

Non conosco le motivazioni, ma c’è sempre un po’ di amarezza quando il fondatore di un’impresa viene estromesso contro la propria volontà dal governo della creatura che aveva contribuito a far nascere.

Questo post per esprimere solidarietà a Bonilli e per segnalare l’indirizzo del suo”nuovo” blog:

blog.paperogiallo.net

In bocca al lupo per le tue prossime avventure professionali, Stefano!

Fnac.it: una consulenza sullo store

Toshiba U400Cara Fnac.it,

sono Marco Croella, e da venerdì sono un tuo cliente.
Ti scrivo questa lettera aperta per condividere qualche considerazione sul tuo store on line, sperando che possa essere utile a te e gli altri operatori che come te intendano avviare un portale per vendere on line i propri prodotti.

Prendi le mie come osservazioni di un utente qualunque, ma utilizzale come le risultanze di un Consulenza Indipendente, e fanne tesoro, perché quando chiamerai un Consulente per migliorare lo store, ti dirà le stesse cose.
Ma si farà pagare.
E molto.

Ti racconto la mia esperienza:

da qualche settimana ho deciso di comprarmi un computer portatile. Dopo alcune considerazioni, la scelta è ricaduta su un Toshiba Satellite U400-137. Dopo qualche ricerca, ho deciso di acquistarlo da te, sul sito Fnac.it, per due motivi:

  • il prezzo: piuttosto basso e con uno sconto ulteriore se acquistato on line anziché presso il negozio
  • la garanzia, con possibilità di estensione a pagamento

E così, venerdì notte ho effettuato l’acquisto. Perché venerdì notte? Perché siete uno store on line e la comodità è proprio quella di poter comprare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.

Dal momento in cui effettuo il pagamento iniziano le mie perplessità.

6 Settembre, ore 00.30

Non c’è alcuna notifica della presa in carico, da parte di Fnac.it, dell’ordine.

Dopo il pagamento, infatti, Fnac.it non mi spedisce nessuna mail.
L’unica mail che ho ricevuto dopo il pagamento di circa 800 Euro è stata quella di monetaonline, il sistema di incasso del Gruppo Intesa San Paolo, che mi confermava l’addebito. Al momento, ho creduto che fosse quella la conferma dell’ordine, anche se non c’era alcuna indicazione dei prodotti acquistati. Naturalmente mi sbagliavo.
Nessuna mail di Fnac che mi comunichi almeno, almeno, il numero d’ordine, che compare nell’ultima schermata di acquisto e che mi ero provvidenzialmente appuntato a penna su un foglio.
Sarebbe anzi bene che venisse la possibilità di stampare TUTTI i dati dell’ordine dall’ultima schermata.
Cara Fnac.it, tu sei una persona di mondo, di sicuro viaggerai. Avrai comprato un biglietto aereo che so, con Alitalia.
Ecco, fai come loro, perché così la prima impressione che ho avuto, come cliente, è stata quella di non essere “curato”.

Detto questo, passiamo al secondo punto:

7 settembre, ore 12.30

Al cliente non interessa come gestite il magazzino. Le sinergie virtuale/reale vanno sfruttate in pieno!

Durante la procedura di acquisto avevo scelto di ritirare il prodotto presso il negozio Fnac di Roma. Perché? Perché non è troppo lontano da casa, perché avevo visto fisicamente lì il protatile che ho comprato e perché pensavo di andare per altri motivi al centro commerciale il giorno seguente.
Sul sito c’è scritto che per il ritiro presso il negozio “i prodotti saranno disponibili al massimo entro 3 giorni lavorativi dalla conferma del tuo ordine“. Considerando che il mio modello l’avevo visto la settimana prima (e che quindi era disponibile) e che pensavo di avere la conferma dell’acquisto sono andato a colpo sicuro.
Errore.
Il commesso mi ha informato che comprando on line viene inviato un prodotto specifico dal magazzino centrale e quando arriva a loro, con i camion che fanno usualmente le consegne, arriva un sms al cliente, che a quel punto può venire a ritirare il prodotto.

Tutto questo processo nella guida all’acquisto sul vostro sito non l’ho visto:

C) RITIRO DEGLI ORDINI NEI NEGOZI FNAC

Puoi optare per un ritiro presso uno dei 5 negozi Fnac (ti ricordiamo che siamo presenti a Genova, Milano, Napoli, Torino e Verona), i prodotti saranno disponibili al massimo entro 3 giorni lavorativi dalla conferma del tuo ordine.

Questo servizio è completamente gratuito.

Ti ricordiamo però che il diritto di recesso non può essere esercitato se selezioni questa modalità di ritiro.
Nel caso del ritiro in negozio, vengono accettati come mezzo di pagamento la carta di credito ed il bonifico bancario, non si applica l’opzione del pagamento in contanti.

Per recuperare i tuoi ordini ti devi recare al banco del Servizio Ritiro Acquisti del negozio prescelto munito di un documento di identificazione (Carta d’Identità, Patente, Passaporto in corso di validità) nonché del numero del tuo ordine.

Ma non è neppure questo quello che mi lascia dubbi. Quello che mi lascia dubbi è: è mai possibile che Fnac non possa organizzare la propria logistica in modo che il cliente possa venire in negozio l’istante dopo aver effettuato l’acquisto on line, gestendo poi come un rapporto intragruppo la spedizione del prodotto acquistato dal magazzino centrale al periferico???

E non sto inventando niente di geniale: Unieuro.it  fa esattamente così. Puoi comprare on line, magari approfittando anche di offerte speciali, ti metti la giacca, esci, vai in negozio e ritiri. Semplice e vantaggioso per il cliente.

8 settembre, ore 10,30

La conferma dell’ordine 58 ore dopo???

Stamattina ricevo una mail dal responsabile dei prodotti tecnici informatici di Fnac.it che mi conferma l’ordine effettuato, descrivendomi cosa ho comprato e tutto il resto. Perfetto, ma quella mail avrei dovuto riceverla 58 ore prima.
E non importa che in mezzo c’erano sabato e domenica: magari non si sarebbe potuto scrivere che “Il prodotto è già riservato a nome Suo, presso il nostro magazzino centrale” ma semplicemente sarebbe bastato dire che l’ordine era stato preso in consegna. Inoltre: ho comprato un notebook, non un’automobile, a me non interessa granché che nel vostro magazzino ci sia un portatile con il mio nome sulla scatola.

Nel resto della mail si spiega quello che mi ha spiegato l’addetto del negozio Fnac “reale”. Anche questo non sarebbe stato male saperlo prima.

Infine, dopo avermi detto che il prodotto è riservato a mio nome (anzi, a Mio nome), mi viene detto che si provvederà quanto prima a evadere l’ordine. Quanto prima? E quanto tempo è,”quanto prima”? Tra mezz’ora o tra tre giorni? Immagino dipenda da come sono programmate le consegne al punto vendita (il che mi porta a mercoledì pomeriggio prossimo, probabilmente), ma qui, senza tornare al punto precedente, un po’ di chiarezza, cara Fnac.it, non farebbe che fidelizzare un cliente come me.
Se la logistica non viene gestita in forma “trasparente” per il cliente finale, sarebbe graditissimo tenerlo informato con la tracciabilità del suo acquisto. Sai che la consegna la farai giovedì? Dimmi giovedì! Magari ci rimango male, ma almeno saprò quando arriva.

Cara Fnac.it, non so ancora quando arriverà il mio portatile, ma intanto inizia a riflettere sugli aspetti che ti ho indicato, perché risolvendoli è probabile che il grande successo del tuo store on line aumenterà di molto.

A presto,

Marco

Non ci sono più le ranocchie di una volta…

Non si tratta di Credere in Gesù, in Brahma o in un  feticcio, si tratta solo di non imporre il proprio Credo togliendo diritti al tuo vicino, che magari è una brava persona, che semplicemente la pensa in modo diverso da te o Crede in modo diverso da te. Capito, Joseph?

In queste ore il Consiglio Regionale del Trentino Alto-Adige sta decidendo se rimuovere dal Museo “Museion” di Bolzano la scultura di Martin Kippenberger “La rana crocifissa” dopo che è stata inviata al Presidente della Regione una lettera a nome del Papa (Qui la notizia Reuters).

Sia chiaro, questa scultura la trovo orribile, ma il mio senso estetico rispetto all’arte moderna non riesce ad andare oltre l’impulso di ammiriazione o ribrezzo che provo sul momento, quindi potrebbe anche essere un’opera bellissima. Ma io la trovo orribile.

Detto questo, per quale diamine di motivo se a un Papa non piace, io non devo poterla vedere?

La storia l’ho appresa da Malvino, e aderisco volentieri alla sua iniziativa. In cosa consiste? Nel parlarne,  nel far sì che, non potendo altro, almeno questo tentativo di condizionamento della vita civile non venga taciuto.

Andate a leggere il post originale, e fate del bene alla vostra coscienza civile.

E poi, se volete, partecipate anche voi.

UPDATE 29 agosto 2008: La rana resta al suo posto!

Carfagna, dove sei? Civiltà, dove sei? C’è Nessunoooooooo?

Capisco che i problemi legati alla giustizia del nostro Premier (le dimensioni del font rappresentano a mio avviso l’attuale effettiva proporzione delle forze in gioco) siano infinitamente più importanti, ma quoto integralmente il post di oggi di Loredana Lipperini:

Notizie su cui chiedere prese di posizione e quant’altro  alla ministra per le pari opportunità.

Uno.
L´epidurale per il parto indolore e la vaccinazione per le ragazzine tra gli 11 e i 12 anni contro il papilloma virus, responsabile del tumore all´utero, non saranno più gratuite. Insieme ad altre decine di prestazioni sanitarie sono state tolte dai Livelli essenziali di assistenza (i Lea) cioè quelle attività che le Regioni sono obbligate ad erogare ai cittadini senza farli pagare. Al governo mancano i soldi per rimborsarle: le amministrazioni locali sono libere di assicurarle comunque, ma a proprie spese. In poche ce la faranno.

Due.
Picchiata a calci e pugni mentre tornava a casa. «Gay di m…», le ha urlato in faccia l´assalitore prima di scappare lasciandola, tramortita e dolorante, riversa sul marciapiedi. Un´altra storia di intolleranza verso gli omosessuali ambientata nella capitale e partita dalla storica “Gay street” di via San Giovanni in Laterano che, in questi giorni, è al centro di accese polemiche perché la richiesta di pedonalizzazione è stata respinta dal municipio.
La vittima, D. S., è una ragazza lesbica, studentessa fuorisede, che lavora al “Coming Out”, uno dei ritrovi gay più conosciuti di Roma.

Per esempio.

C’è nessuuunooooo?

Retro ZeroDue

Retro ZeroDue non mi è piaciuto, e non è piaciuto neppure agli amici che sono venuti con me. Non ho capito bene qual è il passato che lo accomuna a Retro di viale Marconi (anzi, se qualcuno lo sa, me lo può raccontare nei commenti?), ma mentre in viale Marconi andrei a spendere i miei ultimi quattrini, qui da Retro ZeroDue non lo farei affatto. I punti in comune tra i due ristoranti si fermano all’arredamento e al menu del giorno scritto su una lavagna in sala. Stop.

Intendiamoci: non è che si mangi male, è semplicemente che i piatti non mi hanno per niente esaltato, soprattutto rispetto al prezzo. Continue reading “Retro ZeroDue”

Ouzerì

[Benvenuto a Robie06 nel gruppo dei recensori di SecondoMe.com! Questa recensione è comparsa per la prima volta sul suo blog]

La Grecia, volente o nolente, è una nazione “cardine” per i miei ultimi 9/10 anni, e Sonia era già da un po’ che mi chiedeva di andare a mangiare Greco.

Dopo una breve ricerca, abbiamo deciso di andare a mangiare a Trastevere, il ristorante scelto è stato “Ouzerì”.

La posizione del ristorante è invidiabile, parcheggiando sul lungo tevere all’altezza del ponte di ferro Palatino (o ponte inglese, l’isola tiberina per i non romani) a piedi saranno non più di 500m.

Il primo impatto non è stato dei migliori, perchè quando siamo arrivati (alle 8.40) i 40 posti del ristorante erano vuoti, nel corso della serata si è comunque riempito, e a fine serata abbiamo potuto capire il motivo.

Il ristorante, a parte qualche chiaro riferimento alla grecia e il sottofondo musicale inconfondibile, potrebbe benissimo sembrare una vecchia osteria trasteverina Continue reading “Ouzerì”