Francesco Rutelli è il mio sindaco

spqr.gif“Il grande Sindaco della Grande capitale” parodiava Corrado Guzzanti qualche anno fa, mettendo in scena un Francesco Rutelli, Sindaco di Roma, che stava per lanciarsi come candidato premier alle Politiche del 2001 (poi infelicemente perdute, cui seguirono i tempi del recriminazioni a suon di “pane e cicoria”). Ora sono passati quasi 7 anni da allora, e molte cose sono cambiate sotto il sole, ma si torna a parlare di Rutelli candidato Sindaco di Roma. I dieci giorni di riflessione che ha detto di volersi prendere sono secondo me (e non solo) una mossa tattica per prolungare l’effetto annuncio. E allora decido di venire allo scoperto: RUTELLI E’ IL MIO SINDACO!

Penso sia stato il migliore amministratore della mia Città da decenni, durante i quali ho visto nascere e fiorire l’Estate Romana, durante i quali è nato il fermento culturale che poi Veltroni ha capitalizzato, durante i quali i lavori di prolungamento della metro A fino a sotto casa mia si sono sviluppati e completati.

Il 13 o il 14 Aprile, so già per chi voterò.

Take Sushi

Note alla chiusura: chiuso lunedì a pranzo

Questo ristorante rientra nella nostra classifica di eccezioni. La collaborazione tra proprietari cinesi e giapponesi ha dato vita a questo simpatico ristorante a Trastevere davanti piazza Sonnino. Il locale al primo approccio risulta gradevole per la disposizione dell’arredamento “jap style” e la disponibilità dei proprietari.
Il ristorante è ben organizzato e già dal loro sito web è possibile navigare il sostanzioso menù e sbirciare le sale nel locale. Il punto di forza è il sushi bar dove i 2 cuochi giapponesi, Murata ed Amanu, vantano una pluriennale esperienza culinaria e realizzano di fronte a voi, anche su richiesta, sushi e sashimi.
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Da Baffetto

“Da Baffetto” è una di quelle pizzerie che a Roma sono ormai da anni entrate nell’immaginario collettivo. Anche le (poche) persone che non ci sono mai state, sanno che quando si parla di pizza romana, bassa e sottile, il primo pensiero, e con qualche ragione, va a Baffetto.

Ma di che tipo di locale stiamo parlando? Iniziamo col dire che Baffetto è solo ed esclusivamente una pizzeria, senza alcuna concessione a primi approssimativi o a secondi decongelati. Continuiamo col dire che l’ambiente è a mio parere brutto, trasandato, quello che ti aspetteresti da una vecchia osteria dei tardi anni settanta. I tavoli sono uno addossato all’altro, il livello di privacy è praticamente nullo. All’entrata, dopo le 20 di qualunque giorno c’è una fila costante, che non si può superare neppure prenotando. La clientela, a causa o per colpa della posizione e del grande successo, è composta costantemente al 50% da turisti.

Eppure, eppure nonostante tutto Baffetto è un’ottima pizzeria, che fa onestamente il suo lavoro e che non si è fatta corrompere né nel gusto né nel prezzo dal flusso perenne di clienti. Continue reading “Da Baffetto”

Le ultime righe del resoconto del Senato

Sempre dal resoconto stenografico del voto al Senato, le ultime due righe sono a dir poco geniali:

Il Senato non approva. (Vivi, prolungati applausi dai Gruppi FI, AN, LNP, UDC e DCA-PRI-MPA. I senatori Strano e Gramazio stappano una bottiglia di spumante).

Per favore, togliete quella bottiglia! Non siamo mica all’osteria!

E il bello è che sono le stesse persone che ogni giorno modellano il futuro della nostra Nazione…

 

Mastella legge… La poesia di Neruda (o forse no?)

Dopo la segnalazione di Robie, direttamente dal sito del Senato, vi riporto il resoconto stenografico della prima parte dell’intervento di Mastella al Senato della Repubblica. Tenetevi forte…

MASTELLA (Misto-Pop-Udeur). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, onorevoli senatori, lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Signor Presidente, questa poesia di Pablo Neruda denota il mio stato d’animo […]

L’intervento continua, ma la parte incriminata è questa. SEMBRA, infatti, che Neruda quella poesia proprio non l’abbia mai scritta

Osteria del DieciVentiTrenta

La peculiarità del “DieciVentiTrenta” sta già nel nome, che riassume una particolare tipologia di menu proposta dal gestore. Infatti, oltre al menu “alla carta”, sono presenti tre menu degustazione a prezzo fisso, da 10 (solo per pranzo), 20 e 30 euro, che comprendono una selezione dei piatti presenti nel menu completo. E’ questo, secondo il gestore, un modo per avvicinare al mondo della buona cucina anche chi, come ad esempio i giovani, potrebbe permettersi solo una pizza o poco più.

Si chiama osteria, ma è abbastanza raffinata, nell’aspetto e nella cucina. Il locale non è molto grande, ci sono circa 70 coperti, suddivisi tra piano terra e piano rialzato. Le pareti sono gialline, decorate con imitazioni di quadri ottocenteschi; a tavola tovaglie gialle, doppia forchetta, bicchiere per l’acqua e calice per il vino, insomma un’osteria da quartiere elegante, quale è quello in cui si trova (Trionfale-Clodio), molto ben frequentata.
Ok, ma che si mangia? Continue reading “Osteria del DieciVentiTrenta”