Da Pallotta 1820

Non ho molto da dire, ma desidero comunque registrare questo enorme ristorante nei pressi di Ponte Milvio.

Struttura e arredamenti sembrano venire direttamente dai primi anni ’80. Tanti tavoli all’interno, e almeno altrettanti all’esterno.

E’ possibile, con 25 Euro circa, sfiziarsi con una carrellata di antipasti a buffet, con classici, ma classici classici classici: zucchine e melanzane al gratin, ricotta fresca, fagioli all’uccelletto, puntarelle, mozzarella di bufala e tanto altro. La qualità? Non il massimo, ma non mediocre.

Stesso discorso con i primi (spaghetti alle vongole, risotto alla crema di scampi o gnocchi al sugo e una pletora di altri piatti), o con Continue reading “Da Pallotta 1820”

Convoglia

Certe volte le cose vanno così.

Nell’ottobre dello scorso anno andai all’inaugurazione in pompa magna di Convoglia, a ridosso dei binari della Stazione Termini, subito prima dell’Air Terminal, e mi ripromisi di andare al più presto a provare sul serio il ristorante. I pochi giorni sono diventati poche settimane, e poi pochi mesi. Insomma, per farla breve, ci sono stato la scorsa settimana. E per due volte in quattro giorni!

Il giudizio? Positivo, ma con alcuni margini di miglioramento che potrebbero fare di Convoglia un punto di riferimento gastronomico a Roma nella propria fascia.

Ma partiamo dall’inizio: quando si mette piede per la prima volta da Convoglia si rimane letteralmente senza fiato. Continue reading “Convoglia”

Inka’s Grill

No, non ce la faccio a recensire un ristorante peruviano. Non sono in grado di dire se rispecchia la cucina originale (come non lo sono per la stragrande maggioranza dei cosiddetti ristoranti etnici), né ho altri riscontri qui a Roma per confrontare e giudicare. Ci vorrebbe un parere diretto del mio amico Eddypedro.

Ma tant’è, siamo qui per recensire, e recensiremo!

Quello che posso dire è che, per quanto molto pesante, la cucina di Inka’s Grill mi ha sfiziato molto.

Il locale si trova nel mio quartiere, Boccea/Aurelio, ed è strutturato su due sale in una via in cui è immensamente difficile parcheggiare. Armatevi quindi di pazienza. Le due volte che ci sono stato era quasi completamente pieno, e molti erano i tavoli di peruviani: buon segno! Continue reading “Inka’s Grill”

Agriturismo Villa Eremo – La Precensione

Sabato sono stato all’inaugurazione di un nuovo agriturismo: Villa Eremo.

Si tratta di una villa piuttosto grande in un ampio comprensorio a Trigoria Alta. Il grande salone che ospita i tavoli è arredato in uno stile rustico molto sobrio e gradevole. Al centro trova anche posto un camino

L’atmosfera era molto calorosa e familiare. Ovviamente non era il momento per fare degustazioni, quelle me le riservo per una più ampia recensione al più presto, ma mi piace segnalare una squisita torta di patate e una sfiziosa Continue reading “Agriturismo Villa Eremo – La Precensione”

Il Conte di Montecristo / Il Conte Tacchia

Innanzitutto un grazie a Francesca, che oramai più di un anno fa mi aveva consigliato di provare questo ristorante nel cuore di Trastevere.

Poi, un chiarimento sul nome: ce lo siamo fatti spiegare dall’attuale proprietaria, che gestisce direttamente anche la sala: all’inizio il ristorante si chiamava “Il Conte di Montecristo”, poi, a seguito di un cambio di proprietà, è divenuto “Il Conte Tacchia”. Infine, da giugno scorso, i gestori storici sono divenuti proprietari e lo hanno riportato al vecchio “Conte di Montecristo”. Insomma: un bel miscuglio, ma ne siamo venuti a capo!

Detto questo, il Conte è un ristorante molto buono, che coniuga la tradizione romana con alcune piacevoli aperture all’innovazione. Continue reading “Il Conte di Montecristo / Il Conte Tacchia”

Sforno

Finalmente riesco a recensire Sforno!

Sforno è una delle più celebri pizzerie di Roma. Amata visceralmente dai suoi sostenitori (“Sforno è LA pizzeria”) e molto apprezzata anche dai detrattori (“Sforno è ottima, però…”), sarebbe stato naturale metterla tra le prime recensioni di questo blog. Eppure. Eppure la distanza da casa mia, che si trova dalla parte quasi diametralmente opposta della città, e il diabolico sistema dei turni di cui dirò tra poco hanno fatto sì che ci andassi per la prima volta solo la scorsa estate e la seconda venerdì scorso.

Ma veniamo a noi: ci troviamo all’incirca a Cinecittà, nei pressi dell’incrocio tra la Palmiro Togliatti e la Tuscolana. Parcheggiare non è semplicissimo, ma neppure drammatico. Il principale limite è quello cui accennavo: i turni. Si può prenotare solo per due orari: alle 20,15 o alle 22 (quindi, per chi come me abita tra l’Aurelia e la Boccea significa che esiste solo il turno delle 22).
E prenotate, non è saggio non farlo. Continue reading “Sforno”

B-Said (Antica Fabbrica del Cioccolato)

Ieri sera con due amiche avevamo voglia di mangiare qualcosa di diverso dalla solita pizza, e visto che mi era stato consigliato da più persone ci siamo avventurate a San Lorenzo da B-Said (Antica Fabbrica del Cioccolato).

Devo dire che la serata è stata davvero piacevole, l’ambiente caldo ed accogliente una delizia per gli occhi e il palato. Era tanto tempo infatti che non mi alzavo da tavola con la sensazione di aver finalmente “assaporato” qualcosa (sapore, quello che ormai la maggior parte dei cibi che abitualmente mangiamo sembra aver misteriosamente perso), e sebbene non tutto mi sia strettamente piaciuto, posso assicurare che ogni singola portata aveva un gusto deciso, e quasi con sorpresa potevamo riconoscere aromi e ingredienti.

Entrando nel locale, come in un gioco di scatole cinesi, si passa dalla bottega, “cioccolateria” vera e propria con un tripudio di barottoli e vetrine colme di cioccolate di ogni foggia e aroma e coloratissime praline e bon bon, alla sala per gli aperitivi e la degustazione dei dolci con tavolinetti e divani, al ristorante vero e proprio.
Il menù è composto da poche voci, proprio perchè le portate sono molto curate, sia nella preparazione che nella presentazione con  accostamenti mai scontati e banali. Continue reading “B-Said (Antica Fabbrica del Cioccolato)”

Africa

Quando si parla di cucina eritrea/etiope qui a Roma mi vengono in mente solo due ristoranti: Africa e Sahara.

Cominciamo dal primo: ci troviamo in via Gaeta, vicino Piazza Indipendenza. Questo significa una casa: lasciate ogni speranza, o voi che volete parcheggiare. Tenetene conto.

Il locale, nonostante non sia piccolo, è letteralmente zeppo di tavoli. Privacy zero, casino generale, ma tutto sommato nel contesto non si prova fastidio.

Una volta seduti, specialmente se è la vostra prima volta in un ristorante eritreo, la domanda sorgerà spontanea: “e mo’ che me magno? E soprattutto: ‘ndo stanno le posate???”. Tranquilli, le posate non ci saranno. Ma tranquilli: mangerete divinamente.

Il piatto principale è infatti costituito Continue reading “Africa”

NaNoWriMo… Arivooooooo!!!

Ed ecco arrivato il primo novembre.
Ed eccomi ad iniziare una nuova avventura letteraria: novembre è infatti il mese del NaNoWriMo.
Di cosa si tratta? Si tratta di un’operazione mondiale automotivazionale per convicere i procrastinatori renitenti come me a scrivere un romanzo.
Come lo si fa? Sapendo che dal primo al trenta di novembre bisognerà scrivere un romanzo di almeno 50.000 parole, e sapendo che proprio in quello stesso periodo centinaia di migliaia di persone lo stanno facendo insieme a te.
Cosa si vince? Niente! A fine novembre si spedisce la propria creatura ai server nanowrimo, che conteranno le parole, e se saranno più di 50.000 si riceverà un attestato di vittoria. Nel 2008 hanno vinto in .
Si può barare? Certo!
E’ da cretini barare? Certo!
Nelle settimane precedenti il nanowrimo avrei dovuto pianificare il mio romanzo. Naturalmente non l’ho fatto. Ora farò tutto di corsa, ma chi se ne frega!
Vi terrò informati sull’evoluzione man mano che il tutto va avanti, e se decidete di partecipare anche voi, fatemi un fischio e teniamoci in contatto.
Ora vado, l’Ispirazione mi aspetta!

NaNoWriMo header

Ed ecco arrivato il primo novembre.

Ed eccomi ad iniziare una nuova avventura letteraria: novembre è infatti il mese del NaNoWriMo.

Di cosa si tratta? Si tratta di un’operazione mondiale automotivazionale per convicere i procrastinatori renitenti come me a scrivere un romanzo.

Come lo si fa? Sapendo che dal primo al trenta di novembre bisognerà scrivere un romanzo di almeno 50.000 parole, e sapendo che proprio in quello stesso periodo decine di migliaia di persone lo stanno facendo insieme a te. Nel 2008 hanno partecipato quasi 120.000 aspiranti scrittori.

Cosa si vince? Niente! A fine novembre si spedisce la propria creatura ai server nanowrimo, che conteranno le parole, e se saranno più di 50.000 si riceverà un attestato di vittoria. Nel 2008 hanno vinto in quasi 22.000.

Si può barare? Certo! Basta scrivere 50.000 parole a caso, a mano o automaticamente, ed entro il 30 novembre inviarle ai server NaNoWriMo.

E’ da cretini barare? Certo!

Nelle settimane precedenti il nanowrimo avrei dovuto pianificare il mio romanzo. Naturalmente non l’ho fatto. Ora farò tutto di corsa, ma chi se ne frega!

Vi terrò informati sull’evoluzione man mano che il tutto va avanti, e se decidete di partecipare anche voi, fatemi un fischio e teniamoci in contatto.

Ora vado, l’Ispirazione mi aspetta!

La Penna d’Oca

Ora, io non è che mangi tutti i giorni in ristoranti da 70 euro a persona, in effetti neppure una volta al mese. Diciamo che succederà una-due volte all’anno.

Ma quando succede, forse in modo provinciale, mi aspetto di restare incantato e stupefatto. Al ristorante la Penna D’Oca non è purtroppo stato così.

Incoraggiato dalle recensioni positive, ho deciso di festeggiare il primo anniversario di matrimonio portando Paola in questo piccolo ristorante, da una quarantina di posti, a due passi da Piazza del Popolo.

Non posso dire che siamo rimasti delusi, ma di certo non siamo rimasti soddisfatti. Ecco il ritratto in chiaroscuro:
Continue reading “La Penna d’Oca”